Capita anche a voi di avere qualche fastidio ai denti di tanto in tanto? Tra tutte le piccole “magagne” quotidiane, i denti sono un bersaglio piuttosto facile ed una zona molto sensibile che non manca di farsi sentire in ogni momento della giornata. Figuriamoci poi di notte, prendere sonno è letteralmente impossibile!
Se sì, allora, può darsi che quello che vi faccia soffrire è la malattia paradontale, un disturbo che una volta aveva il nome più “minaccioso” di piorrea, causata principalmente da un eccesso di placca batterica. Questo causa sia un danneggiamento dei denti che un’infiammazione ed un progressivo deterioramento dei denti e dei tessuti. Insomma, per dirla in soldoni, sono dolori.
Ma che cosa si può fare in questo tipo di situazione per evitare che il dolore ai denti vi disturbi sempre e per mantenere una dentatura sempre sana? Tra le soluzioni più indicate vi è sicuramente la terapia paradontale (fonte: Mentelocale) unita ai metodi più classici, ma in che cosa consistono esattamente e come possono portare giovamento alla vostra dentatura?
Bene, se volete conoscere la risposta a queste ed a molte altre domande, allora, rimanete con noi perché risponderemo assieme nelle righe che seguiranno.
Ovviamente ci sono altre soluzioni come la periodica rimozione della placca dal vostro dentista di fiducia, ma a volte è meglio intervenire in questa maniera per dei risultati duraturi nel corso del tempo, una bocca sana ed un sorriso sempre smagliante. Da non dimenticare poi quella sana abitudine che è lavarsi sempre bene i denti dopo ogni pasto ed utilizzare correttamente il filo interdentale. Ma torniamo a noi!
Cosa sono le tasche paradontali in poche parole
Quando si ha la sfortuna di trovarsi alle prese con l’infiammazione delle gengive, capita spesso di sputare sangue oltre che provare un gran fastidio in generale, possono sempre verificarsi delle complicazioni quale il distacco di una parte di gengiva dal dente. Insomma, una gran brutta faccenda.
Lo spazio tra dente e gengiva può poi allargarsi e creare ulteriore disagio, soprattutto quando si mangia e si sorride, ed è proprio per questo motivo che il dentista userà la sonda paradontale per formulare la diagnosi più corretta e completa possibile.
Una volta fatto questo, sarà poi il dentista stesso a “dare il via” alla terapia paradontale, ma vediamo dunque meglio di che cosa si tratta esattamente.
Terapia parodontale: che cosa prevede l’operazione in poche parole
La terapia paradontale consiste nel risanare le gengive e le tasche paradontali danneggiate andando anche, nei casi in cui l’infiammazione è più diffusa, in una ricostruzione delle tasche tramite anestesia locale. In quelli più lievi si parla ovviamente di rigenerazione della zona infiammata.
Si tratta dunque di un tipo di operazione da fare direttamente in studio dove, una volta terminata, al paziente viene consigliato un periodo di “degenza” a base di colluttorio ed una dieta fredda o tiepida a seconda dell’entità. Ma non dovete preoccuparvi perché, dopo circa una settimana di trattamento, il paziente potrà tornare a svolgere le sue normali attività senza alcun fastidio di sorta.